
Cedolare secca canone concordato
Qualche aggiornamento in merito all’inquadramento fiscale del contratto di locazione a canone concordato cedolare secca.
Qualche aggiornamento in merito all’inquadramento fiscale del contratto di locazione a canone concordato cedolare secca: nei Comuni in cui si sono verificate calamità ed è stato dichiarato lo stato emergenza nei cinque anni precedenti il 28 maggio 2014, i contratti concordati godono dell’applicazione dell’aliquota al 10%.
La novità è che tale trattamento si applica:
al canone concordato cedolare secca relativo a Comuni su cui era in vigore l’aliquota ordinaria del 21%;
ad annualità in cui ancora la cedolare secca canone concordato non esisteva (la cedolare secca è stata introdotta nel 2011 e aveva avuto inizio con un’aliquota agevolata del 19%, poi del 15%, e solo successivamente del 10%);
al contratto canone concordato cedolare secca stipulato in anni recenti come il 2022 o 2021, ad esempio, ma su Comuni su cui era stato deliberato lo stato di calamità nel 2014;
Per il contratto a canone concordato cedolare secca stipulato nel 2020, invece, l’applicazione è limitata solo ai Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti.
Contratto a canone concordato con cedolare secca: interpello n. 160 del 25 gennaio 2023
L’istanza è stata avanzata all’Agenzia delle Entrate da un proprietario che aveva stipulato nel 2021 per un immobile situato in un Comune dichiarato in stato di emergenza un contratto a canone concordato con cedolare secca e con regolare attestazione di conformità.
Siccome l’aliquota ordinaria della cedolare secca è del 21%, e in diversi piccoli Comuni d’Italia si applica anche al contratto a canone concordato, questo locatore ha chiesto se per i Comuni che hanno subito fatti calamitosi si potesse applicare l’aliquota agevolata al 10%, dal momento che il suo era appunto un contratto di affitto con cedolare secca a canone concordato.
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Cedolare secca - canone concordato: la risposta all’interpello
L’Agenzia delle Entrate ha risposto che sui contratti di locazione per immobili residenziali a canone concordato con opzione cedolare secca stipulati su abitazioni ubicate nei territori a cui è stato riconosciuto lo stato di emergenza nei cinque anni precedenti il 28 maggio 2014, si applica l’aliquota del 10%, così come all’art. 9, comma 2-bis, D.L. 47/2014.
Affitto a canone concordato e cedolare secca: cosa si intende per “stato di emergenza”
Gli avvenimenti calamitosi quali alluvioni, il Covid, i terremoti, impongono misure legislative veloci che non sottostanno alle normali tempistiche parlamentari, per cui Governo e Protezione civile proclamano lo stato di emergenza e assumono poteri straordinari o speciali che consentono di derogare alle disposizioni in vigore, permettendo interventi agili e tempestivi. Uno di questi riguarda affitto a canone concordato e cedolare secca, viste le situazioni di disagio e difficoltà economiche che normalmente seguono tali eventi nefasti. L’affitto con cedolare secca ridotta al 10% e relativa ai contratti concordati rappresenta un valido strumento di sostegno al contribuente e all’economia.
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