Affitto con cedolare secca novita 2023
Se vi chiedete quanto dura il contratto di affitto con cedolare secca, la risposta è che la cedolare secca è un’opzione fiscale con scadenza annuale.
- Affitto con cedolare secca: ecco come funziona nel 2023
- Quanto dura il contratto di affitto con cedolare secca
- Affitto negozio con cedolare secca: novità per il 2023?
- Contratto di affitto con cedolare secca a canone concordato: requisiti
- Contratto di affitto concordato con cedolare secca: tassazione
Affitto con cedolare secca: ecco come funziona nel 2023
Se avete in essere un contratto di affitto con cedolare secca niente paura, la tassa “piatta” sugli affitti che è stata introdotta per la prima volta nel 2011 resterà in vigore anche nel 2023, e continuerà ad applicarsi a tutte le locazioni residenziali come descritto nei paragrafi seguenti.
Quanto dura il contratto di affitto con cedolare secca
Se vi chiedete quanto dura il contratto di affitto con cedolare secca, la risposta è che la cedolare secca è un’opzione fiscale con scadenza annuale, che va dichiarata al momento della registrazione del contratto e che successivamente non è necessario riconfermare, a meno che non si voglia mutar regime. Infatti, se in seguito alla registrazione il proprietario o i proprietari decidessero di revocarla, potrebbero sempre farlo allo scadere delle annualità successive, inviando dapprima comunicazione all’inquilino e poi versando l’imposta di registro in proporzione alla quota di proprietà spettante (evidenzio che la revoca, contrariamente all’adesione, non prevede obbligo di raccomandata all’inquilino, ma solo di preventivo avviso, pertanto si può anche comunicare con una semplice email).
Se è vero che non vi è necessità di riconfermare tutti gli anni l’adesione alla cedolare secca, è anche vero che al contrario che è richiesto ribadirla o revocarla al momento della proroga contratti locazione o del subentro di un nuovo locatore nel contratto (ad es. quando l’immobile locato viene venduto e subentra un nuovo proprietario).
L’opzione relativa alla cedolare secca può essere presentata alle Entrate tramite modello RLI non solo recandovisi di persona, ma anche telematicamente, così come tutte le altre pratiche locatizie, dalla registrazione contratto locazione online, alla risoluzione, alla proroga.
Affitto negozio con cedolare secca: novità per il 2023?
Nonostante le pressioni delle varie organizzazioni e associazioni di categoria, quali anche FIAIP per gli agenti immobiliari, anche quest’anno la legge di bilancio non ha approvato l’affitto negozio con cedolare secca, pertanto l’unico anno in cui è stato possibile, a determinate condizioni, esercitare l’opzione cedolare secca su locali commerciali (negozi) classificati nella categoria catastale C/1 ampi fino a 600 mq, escluse le pertinenze, è stato il 2019 con aliquota del 21%.
Contratto di affitto con cedolare secca a canone concordato: requisiti
Dei vari tipi di contratto abitativi, il contratto di affitto concordato con cedolare secca può diventare estremamente interessante per la tassazione a cui è soggetto: oltre a godere, rispetto al canone libero, di imposte di registro scontate del 30% e di aliquote IMU ridotte, fruisce anche della cedolare al 10% invece che al 21% come per il canone libero.
Requisito fondamentale per il riconoscimento di tali agevolazioni fiscali è l’ottenimento dell’attestazione bilaterale rilasciata dalle associazioni dei proprietari e degli inquilini che ne devono dichiarare la conformità del calcolo e dei contenuti contrattuali. Per questo è bene dotarsi di un fac simile contratto affitto con cedolare secca approvato dal proprio Comune, contenente la clausola dell’opzione, e non semplicemente un modello generico. Senza tale attestazione, infatti, non si può usufruire dei benefici fiscali descritti e, in particolare, neanche dell’aliquota al 10%, che in mancanza del nulla osta delle associazioni diventa del 21% come per tutti gli altri affitti residenziali.
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Contratto di affitto concordato con cedolare secca: tassazione
Se il contratto di affitto con cedolare secca a canone concordato, che comprende i 3+2, i transitori studenti e i transitori lavoratori, ha un’aliquota privilegiata rispetto ai liberi, attenzione al contratto di affitto transitorio con cedolare secca, che è molto diffuso in versione “canone libero”, ma che gode dell’aliquota al 10% e degli sconti su registro e IMU solo se dotato di attestazione bilaterale e quindi calcolato come canone concordato. Se non lo è, è assoggettato alla medesima tassazione del contratto libero 4+4, con tassa piatta al 21%.
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